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Olmo, Angelo; Verardi, Giuseppe. Cespo di rose - Letture per la seconda elementare. Milano, A & C, [1954]. 167 p. |
Nel 1829, allorché i Lasalliani arrivarono a Torino per dirigere le scuole della Regia Opera per la Mendicità Istruita, pochissimi erano i testi pubblicati per le scuole elementari del Piemonte. In quelle classi, come pure in quelle del Comune, l’insegnamento si basava su fogli mobili, sul Catechismo diocesano, sull’Ufficio della Beata Vergine in latino, contenente anche le principali preghiere e il modo di servire la Messa. Per l’aritmetica, l’insegnamento non oltrepassava, e talora neppure raggiungeva l’esatto apprendimento delle quattro operazioni.
Il metodo lasalliano, espresso nella Norma delle Scuole del La Salle, opera sistematicamente riveduta e corretta dai Capitoli generali della Congregazione, si basava, com’è noto, sulla totale esclusione del latino, sull’approfondimento dei temi e della grammatica della lingua materna, su un più vivo e personale studio del catechismo, su accurati esercizi dei vari tipi di calligrafia e soprattutto su un preciso e approfondito insegnamento dell’aritmetica, con il sistema di misurazione metrico decimale.
I testi pubblicati a Torino dai Fratelli in quegli anni, si inquadrano nella tradizione lasalliana che nell’organizzare l’azione educativa, mettendo a frutto tutte le esperienze maturate nell’insegnamento, ha sempre posto particolare attenzione allo studio, all’elaborazione e alla realizzazione di una molteplicità di strumenti didattici di grande utilità per alunni e maestri.
Particolare interesse rivestono questi manuali scolastici, pregevoli nell’aspetto culturale per i contenuti disciplinari e curati sotto il profilo metodologico per rispondere alle esigenze di un insegnamento puntuale ed efficace, al servizio di alunni provenienti da ambienti difficili, sia economicamente che culturalmente.
I Lasalliani avevano ricevuto precise garanzie sulla libertà di applicare integralmente il loro metodo; data la scarsità e la limitatezza di testi esistenti, si videro costretti dapprima a usare testi francesi della loro congregazione tradotti in italiano, come avevano già fatto a Roma, in Corsica, a Chambéry, e quindi a redigerne dei nuovi più adatti alle esigenze locali, pienamente accettati dalla direzione delle scuole dipendenti dalla ROMI e successivamente approvati dalle competenti autorità scolastiche.
Dal 1833 al 1855, cioè nel periodo in cui i Fratelli diressero tutte le scuole elementari maschili municipali di Torino, essi pensarono a provvedere le scolaresche dei libri di testo; in seguito si ritirarono sulle materie di speciale loro competenza l’aritmetica, il disegno, la geografia, la calligrafia e sotto la sigla A&C dal 1866 mantennero nel campo dell’editoria scolastica e per quelle discipline un posto notevole.
Prendendo ora tra le mani i testi passati in rassegna, con la mente sgombra dalle nostre consuetudini ed esperienze assai diverse da quelle di allora, possiamo commisurarne la forma e il contenuto, la disposizione della materia e la sua progressione, alla portata intellettuale delle scolaresche di quei tempi e fare considerazioni istruttive. I libri di grammatica e di avviamento al comporre percorrono vie diverse dalle nostre, ma nel complesso danno affidamento di risultati più sicuri, forse, di quelli che si raggiungono ora. Là c’era una disciplina formalistica; oggi, grammatica e sintassi, nel loro connubio con l’intuizione, la spontaneità e la creatività, stanno per generare l’anarchia.
Nei libri di aritmetica e geometria troviamo perfezione, perspicuità, gustoso possesso della chiarezza e della sicurezza dell’ordine e, soprattutto, ampiezza documentaria degli esercizi ed eleganza compiaciuta delle tavole.
I testi scolastici lasalliani riflettono simultaneamente l’evoluzione delle conoscenze dei loro autori e della loro pedagogia. Un’analisi metodologica applicata a questi manuali può dare spunti di riflessione sull’impatto della Norma delle Scuole sui docenti autori. Di più, raffrontando i testi con i programmi scolastici pubblici, si potrebbe verificare quanto la pubblica amministrazione ha influenzato la redazione dei manuali lasalliani e, in molti casi, l’inverso.
Uno studio condotto su tali manuali consentirebbe di evidenziare un altro fenomeno: l’irradiamento e la diffusione della pedagogia lasalliana. Partiti dalla Francia, i Lasalliani sono sciamati negli stati viciniori - Stato sabaudo, Ducati, Stato Pontificio - dove, sulla base dei testi francesi, hanno redatto manuali nella lingua del paese, traducendo e adattando.
L’aspetto ideologico dei manuali merita di essere approfondito. I loro autori, formati secondo una certa visione cristiana della vita in un’ottica lasalliana, non hanno evitato di trasmettere il loro messaggio nei testi destinati agli alunni. Se un tal modo di procedere si è talvolta tradotto in formulazioni un po’ maldestre, resta comunque il fatto che nei loro manuali scolastici essi traducono la mentalità della loro epoca nell’intento di metterla alla portata degli alunni.
Durante il secondo conflitto mondiale l’ufficio della Società A. & C., che nel frattempo veniva sempre più frequentemente chiamata Casa Editrice A. & C. fu distrutta da un incendio provocato dai bombardamenti, che causò la perdita di molti testi e documenti presenti nell’archivio.
Continuò, seppur con minor frequenza, a pubblicare libri di testo soprattutto per la scuola elementare. L’ultimo registro che documenta i rapporti tra i Fratelli delle Scuole Cristiane con alcune case editrici torinesi è del 1978.
Fr Secondino Scaglione
(Estratto da Rivista lasalliana, 1998, 2, p. 96-115)Riviste di pedagogia e di catechesi
La Rivista lasalliana
Nata a Torino nel 1934, si proponeva – e si propone - un duplice scopo: formativo e informativo, cioè di curare lo studio e la valorizzazione delle tradizioni e dei metodi didattici e organizzativi dell’Istituto e ragguagliare su temi e problemi della pedagogia e delle metodologie d’oggi. Pubblica saggi, articoli e studi; solo eccezionalmente volumi.
Sussidi per la catechisi
Nel 1935 i Fratelli della Provincia torinese diedero vita alla rivista ‘Sussidi per la riflessione e il catechismo’ che nel giro di pochi anni si specializzò nella pubblicazione di testi scolastici per l’insegnamento della religione e pedagogico-didattici. Prese impulso con la costituzione e l’attività della Commissione Catechistica Lasalliana (1942-1975), che fece conoscere la collana di testi scolastici e di metodologia didattica in occasione delle decine di migliaia di conferenze tenute dai Fratelli in migliaia di località in tutta l’Italia. Dal 1982 la rivista vive un nuovo vivace periodo di proposte educative riguardanti la catechesi.